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domenica 23 ottobre 2016

8.NON E' VERO, MA CI CREDO.





Come diceva il grande Eduardo De Filippo:







 “...essere superstiziosi è da ignoranti...

ma non esserlo porta male.”  



Il malocchio, la jella, ‘a sfurtun’, la scaramanzia, sono parte integrante della cultura di Napoli e di noi  napoletani da sempre, ma non solo.
Quante volte, pur non credendo a queste cose, ci siamo ritrovati a fare un gesto scaramantico? Magari prima di un esame, un colloquio di lavoro o anche mentre stiamo energicamente grattando la striscetta argentata di un gratta e vinci.
Mi verrebbe da scrivere un post unicamente sulla storia del cosiddetto "curniciello" di Napoli o delle mille altre credenze ma ahimè vi parlerò della conchiglia come oggetto scaramantico.
Un  piccolo elenco dei detti  che la credenza popolare vuole portino fortuna:
PORTA BENE
– una rondine che fa il nido sotto il nostro tetto
– sentire il canto del grillo vicinissimo a casa
– incontrare un gobbo o un frate
– vedere un cavallo bianco
– vedere una stella cadente
– trovare una conchiglia sulla spiaggia
– tenere in tasca una castagna d’India
Se volete saperne di più vi allego il link poiché la lista è lunga  /porta-bene-porta-male/
Ho trovato inoltre nel web una particolare conchiglia utilizzata contro il malocchio denominata "l'occhio di Santa Lucia". L'occhio di Santa Lucia è certamente cosi denominato per la sua forma, vagamente somigliante ad un occhio. Occhio positivo, ritenuto capace di opporsi all’altro, quello negativo e malefico, e per questo divenuto uno degli amuleti più popolari che la tradizione sarda ha utilizzato ed ancora utilizza contro il malocchio. 
Per saperne di più la-nostra-magica-e-scaramantica-cultura
Inoltre la conchiglia è una della “8 SOSTANZE DI BUON AUSPICIO” della cultura tibetana. http://runelore.it/buddhismo/simboli-tibetani.html 
Lo sapevate che Maurizio Costanzo usa una conchiglia come amuleto e la porta con se nella tasca della giacca? Leggete l'intervista http://scaramanzievip.blogspot.it
Tantissimi altri sono i “rimedi” per evitare la sfortuna, come non aprire l’ombrello in casa, non mettere le monete o il cappello sul letto, non rovesciare l’olio (e in questo caso la sfortuna sarebbe doppia, perché dovreste anche subirvi gli sfoghi di mamme o mogli costrette a pulire) evitare di essere 13 a tavola, non incrociare le mani dietro la nuca, e mille ancora.
Insomma, che siano o no tra le cose in cui crediamo, la superstizione e la scaramanzia sono argomenti vasti e molto interessanti che non passano mai di moda, soprattutto qui a Napoli.
A questo punto però le domande sorgono spontanee: voi ci credete? Avete il vostro “rito personalizzato” contro la sfortuna? Evitate di passare sotto le scale? Vi spaventa il pianto della “ciucciuettola”? E, cosa più importante, O’ curniciell o tenite?
“Uocchie e maluocchie ù
e furticielle all’uocchie, 
schiatta ‘a ‘mmiria
e crepano ‘e maluocchie.”

Per chi fosse interessato agli altri riti scaramantici allego :
  1. riti scaramantici napoletani riti-scaramantici-napoletani/
  2. credenze popolari aglio aglio aglio

Che la fortuna ci assista!

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